Separazioni
“La poesia di Elena Mearini è sospesa tra due verità: l’imperativo del corpo e l’impotenza della parola. Il corpo vissuto, usato, usurato, sfacelato in una decadenza inesorabile, ridotto a mera presenza fisica senziente, fino a farsi oracolo di una realtà misurabile in chili, centimetri, numeri sempre più piccoli: distanze incolmabili dai corpi degli altri, quando i pensieri esalano in respiri, ansimi, affanni che scandiscono il ritmo di un silenzio inascoltato.
La parola spogliata nella sua concretezza (persino le metafore vengono riconvertite a una dolente sconfitta dell’immaginazione) è abbandonata a una solitudine di storie impossibilitate a legarsi in una trama, a concatenarsi in una serie di episodi che diventino memoria, perché ogni accadimento è unico e inviolabile.
Basta nominarlo per trasformarlo in un misfatto della nostalgia: «I ricordi sono vandali in agguato.»
Dalla prefazione di Sebastiano Mondadori